martedì 31 luglio 2007

prenorvegia

...e finalmente si parte!!! mi riprometto di filmare e fotografare in maniera compulsiva. Nonchè di leggere e scrivere a più non posso...ma già so che quest'ultima promessa non la manterrò! Sul versante letture sono appena tornato dalla fumetteria di fiducia (clerks, napoli) e ho finalmente fra le mani il n° 5 di Chronicles of Wormwood di Ennis/Burrows e il n° 3 della nuova serie di Madman di M. Allred...verranno insieme a me fra i fiordi!!!
Fra le notizie che cercavano conferma: il mio comics pusher mi ha accolto con "visto che Ellis scriverà X-Men?"...non c'è più alcuna certezza nella vita! speriamo che li devasti un po' almeno, Marvel permettendo...

venerdì 27 luglio 2007

- Uno
- Due
- ha detto l'orologio... ... e il mondo è tornato per un istante ad una corsa folle
- e le grandi foche bianche ritornano con le maree di equinozio
- attraversando di nuovo il caos degli oceani
- la grande marea porta il suo flutto
- ma oltre il suo punto di equilibrio
- tremante di nuovissime creature
- per andarsi a perdere giù in fondo al tunnel
- che mi guarda con occhio di albume
- scavato in una gola infantile
- ormai era solo una colata uniforme
- E il treno si avvicina
- se ne andava sotto i miei piedi
- ingrandisce con il rombo delle nevi
- una superficie piana che scivola sul mio volto, piano
- ed eccolo... ora ... implacabilmente
- con un crescente brusio di marea
- salito tra le mie sopracciglia
- il gran gesto stanco delle mie braccia.
- Ma ricade bruscamente
- flusso di champagne in coppa che sale fino ai contorni del mio viso
- con il secondo battito d'orologio...
- ricade al primo tocco d'orologio...
- E il ritirarsi si fa meno brutale adattandosi alla voce che ora dice:
TRE*
- Ed anche questa voce non si sente più.

(montaggio da "Mugle" di René Daumal)

(per due voci), *=unisono

il montaggio da mugle di rené daumal

Il post che seguirà è una produzione creativa di qualche anno fa. Uno dei primi, se non il primissimo esperimento di montaggio testuale che ho fatto. I montaggi erano principalmente pensati ad uso performance... a volte queste performance ci sono state, a volte no. Quello che seguirà, senza titolo, è stato prima provato con un gruppo di performance, anch'esso senza un nome, se non ricordo male, che animò la mia vita culturale e raggruppò le esperienze e le conoscenze culturali e gli autolesionismi di un pugno di salernitani più o meno sul finire degli anni 90. Del gruppo facevano parte attuali rispettabilissimi accademici (cià furtu e alfo), un commercialista dark nel senso più incredibile ed estatico della parola (cià bogart) e un pugno rotante di esseri umani (cià hosey). Che era un po' la cricca di "Frontiera immaginifica"...

Successivamente il pezzo è stato letto da me medesimo durante una performance sconnessa pomeridiana per la presentazione della raccolta di poesie di un Poeta con la P maiuscola (cià franc) in quel di Battipaglia. Questo era il pezzo finale solo voce, anche se vissuto come un dialogo. Il resto aveva dei loop ed erano letture di cui forse un giorno proporrò riletture.

Ma questo l'ho scritto(?) quasi di getto, sulla prima cosa che ho trovato per scrivere. E resta ancora quello più amato. Anche perchè da un solo libro, che ora non posseggo più. Successivamente credo abbia avuto una apparizione su "La Chimera", la rivista di scrittura creativa a cui ho partecipato.

Si parla da tempo di un blog della rivista con Teresa... ora dobbiamo parlarne con Roberto e secondo me coinvolgere anche Franco.

giovedì 26 luglio 2007

burnt baby burnt!!!

In attesa del nuovo disco del beneamato Burnt Friedman, proprio oggi mi è capitata sotto il naso a questo link una interessante intervista inedita a cura di "The Wire", la storica rivista inglese. L'intervista ha la forma della rubrica INVISIBLE JUKEBOX e risale all'aprile del 2006.
Chi segue questo grandissimo musicista probabilmente l'avrà già letta; per chi come me non ne aveva avuto ancora occasione troverà spunti interessantissimi...

mercoledì 25 luglio 2007

disegnatore o illustratore, pt. 2




Bisognerà fornire ulteriori esempi. Un nome: Darick Robertson. Come dimostra la sua ultima fatica, The Boys, riesce a dare una interpretazione del tutto personale dell’universo supereroistico e scommetto che la pagina tratta dal fumetto vi ricorda qualcuno.

Certo la presenza di Ennis lo esalta come fu a suo tempo quella di Warren Ellis, con il quale co-crea uno dei fumetti più importanti della storia dei comics ed un personaggio arrabbiato, cinico, disperato, idealista, poetico come Spider Jerusalem. Certo molti personaggi di Ellis hanno queste caratteristiche, ma Spider Jerusalem ha qualcosa più degli altri. Non posso fare a meno di attribuirlo a Robertson.

Un disegnatore dal tratto naturalmente cinico e caricaturale. I suoi personaggi sono indimenticabili prodotti sub-urbani: ce l'hanno scritto sui volti contorti da sorrisi sguaiati.

Il mio giudizio è sicuramente di parte, ma trovo realmente in lui, ingiustamente sottovalutato (continuo a notare in giro fra forum e recensioni il maggior amore del settore per l'ipercineticità piuttosto che per l'espressività), quella spregiudicatezza visiva che amo in molte delle mie scoperte relativamente recenti (tipo Burrows, Ryp e Risso). In modo diverso, certo.
Sopra, una pagina tratta da The Boys #7 - Copyright degli aventi diritto

sabato 21 luglio 2007

shopping culturale per la norvegia

Ovviamente non c’entra niente con la Norvegia. Intendo gli acquisti di libri fatti stamane. Allora: “Il Secolo mondo” di Flores che ho trovato al 20% di sconto. Libro che volevo comprare da un po’ magari nell’edizione in volume unico di quando uscì, ma non l’ho trovato, quindi…La sua uscita appartiene ad un periodo della mia vita di relativa felicità (o almeno mi sembra). Erano più o meno gli anni del lavoro in Archivio di Stato. Ed ero vorace di Storia. Adesso le vicissitudini mi hanno allontanato da questo campo di studi, ma ci ritornerò.
Poi una raccolta di true crimes curata da James Ellroy su Mondatori. Uno dei miei scrittori preferiti, anche se non so in una operazione come questa come è andata. Comunque: il seguito di "sei pezzi da mille"? Il mio Pete Bondurant che fine farà?
Poi non potevo non comprare "Voice of fire" di Alan Moore. Prima o poi l’avrei fatto anche solo per curiosità. Così come è stato per "American Gods" di Gaiman. Reputo Moore uno scrittore sicuramente nel complesso migliore, per cui sono felice di poterlo leggere. Per “Crooked Little Vein” di Warren Ellis, quando sarà tradotto, l’approccio sarà diverso: non aspetterò tanto prima di leggerlo perché è capace come scrittore di toccare tasti a me particolarmente vicini, sia nella scelta dei generi sia nel loro sviluppo (A proposito sto leggendo "Orbiter" e mi sta piacendo moltissimo).
Infine “Incontri con uomini straordinari” di Gurdjieff, un personaggio che mi ha sempre affascinato ma al quale non mi sono mai avvicinato seriamente.

Poi c’è sempre “Che ci faccio qui?” di Chatwin. Lo leggerò, ne sono sicuro. Ce l’ho dalla Corsica del 2005. Prima o poi lo leggerò.

Devo sceglierne due credo. E non porterò (credo) fumetti, tranne forse qualche comic book. Vedremo.

lunedì 16 luglio 2007

disegnatore o illustratore, pt. 1

Chi si limita ad illustrare e chi è il disegnatore oggi? Riprendo e rimando ad un interessante post di giufisk (http://giufisk.blogspot.com/2007/07/chi-il-disegnatore.html) per fare un paio di riflessioni e più che altro per esporre i miei gusti attuali in merito. A spizzichi e mozzichi come sempre, o se preferite a “frammenti” (così l’intento sembra più nobile)…Escludo, per delimitare il campo, quelli che si scrivono le sceneggiature. E in più mi limito ad un oggi che va più o meno dal mio rientro nel mondo dei comics dopo una lunga e travagliata assenza (sono tornato da un annetto e mezzo circa). L’oggi quindi, perché per il passato di esempi ce ne sono (faccio giusto due o tre nomi per far comprendere i miei gusti: Gil Kane e Bryan Talbot, Jack Kirby e Robert Crumb, Gene Colan e Mike Kaluta…e potrei continuare per altre 16 pagine…).
Io in particolare seguo le produzioni americane (ad ampio spettro, produzioni indipendenti e non…basta che ci siano pochi supereroi nel senso stretto del termine…). Non disdegno letture diverse, ma il grosso della mia lettura è concentrata lì. Direi fra quelli che vedo da relativamente poco mi hanno colpito Frank Quitely e John Cassaday (che però con mio grande rammarico hanno il grosso della loro produzione proprio nei supereroi) oltre a Jacen Burrows. Come chi mi conosce sa, il mio rientro nel mondo dei comics è relativamente recente, perciò questi tre saranno anche affermati da un po’ ma io li conosco da poco. Tutti e tre per motivi diversi.
Ora intanto parlerò tanto per cambiare di Jacen Burrows (rimando anche ad un mio precedente post dal titolo “diario di lettura”). La cosa che apprezzo di lui è oltre alla pulizia del suo tratto, una enorme capacità nel rendere lo scorrimento del tempo come in un film che sia tutto tranne che un action. Vedi la prima pagina di “Dark Blue”, su sceneggiatura del grandissimo Warren Ellis. In maniera strana e trasversale Burrows mi ricorda Terence Malick, sempre sognante e pieno di ombre nascoste. Ma in fondo concreto, reale, mentre punta ad un movimento dall’interno verso l’esterno, ad una somatizzazione estrema. E magnifica e toccante mi sembra a tal proposito una scena vista in “Chronicles of Wormwood” n° 4 che vi ripropongo in apertura di questo post.

Sopra, una pagina tratta da Chronicles of Wormwood #4 - Copyright degli aventi diritto

sabato 14 luglio 2007

"Questo mondo è un divoratore di cadaveri: tutto ciò che vi si mangia muore di nuovo." Vangelo di Filippo

giovedì 12 luglio 2007

diario di lettura

Ora ho cominciato Down, uscito come softcover nella metà del 2006 per Top Cow, del buon Warren Ellis. Sembra bella violenta, e anche il personaggio molto “spezzato dentro”. Poi ho letto circa in 6 minuti, forse anche di meno, Daredevil 98 di Brubaker e qui la sensazione è stata proprio di pochi fotogrammi. Forse è il caso che cominci a pensare alcune cose solo in termini di softcover.

Ma le due migliori letture della settimana, per ora: The Boys 7 di Ennis e Robertson e il n° 4 di Chronicles of Wormwood (Ennis e Burrows al top! ). È strano come mi stia piacendo uno di cui la cosa più ricordata, cioè Preacher, io non l’ho amata fino in fondo.
Forse anche perché ho l’impressione che nelle due attuali, serie e miniserie, la completa libertà creativa gli viene concessa veramente. Per The Boys qualche problemino c’è l’ha avuto…ma certo se vedi un incrocio fra la vita di batman e un pezzo di metallo che tenta di scopare il gatto (diciamo che c’è l’ha fatta)…e magari solo quello!
E forse anche perché mi piace molto lo stile di Burrows (…mi da l’idea di un mondo senza ombre alla francese anche se pieno di ombre in tutti i sensi…), disegnatore che conosco da poco tempo ma apprezzo molto

Sono in attesa frenetica del softcover di Criminal e di quello di The Boys, della conclusione (ancora 2) di Chronicles of Wormwood di Madman n° 3 e soprattutto di Doktor Sleepless e Black Summer.

Insomma cose scelte, e qualche digressione. Tematico ma non monotematico. A volte mi succede di essere monotematico, più che altro nelle letture come è stato con Dick ed Ellroy (e anche Asimov, Wu Ming, Evangelisti, Sheckley e nel remoto passato La Rochelle e Mishima e nei fumetti Howard Chaykin).
Ok, Warren Ellis da quasi un annetto è entrato in questo giro. E un po’ anche Brubaker. Chissà Ennis.

martedì 10 luglio 2007

aspettando madman n° 3

una preview di quello che c'è nel titolo la trovate --> -+-

domenica 8 luglio 2007

sabato 7 luglio 2007

"...c'era un tempo in cui questo posto non aveva senso e io riuscivo a sopportarlo. O è cambiato, o sono cambiato io." - Spider Jerusalem
STRICTLY RHYTHM SAMPLER 2007 / Todd Terry All Stars, Mood II Swing, Quentin Harris, Osunlade, Grand High Priest

YESTERDAYS UNIVERSE

TRIBUTE TO BROTHER WELDON / Monk Hughes & The Outer Realm

PITECANTHROPUS ERECTUS / Charles Mingus

THE DOLLS / The Dolls (vladislav delay-antye greie-craig armstromg)

[TRACK] LUMBERJACK / Alan Braxe, Kris Menace

[TRACK] NEW YORK CITY BOY / Pet Shop Boys

lunedì 2 luglio 2007

Sleeper

Finito Sleeper. Bisognerà cominciare a commentarlo perché come ogni volta che l’ho comprato ho fatto di Holden Carver un personaggio del mio immaginario. Cosa che mi collega a tanti personaggi di altri, ma soprattutto al modo di raccontare storie di questo scrittore, Ed Brubaker che riesce a rendere unica l’umanità dei suoi personaggi.
Il quarto volume, il ciclo finale della storia terribile dell’agente Carver, un uomo alla disperata ricerca di un briciolo di pace nel suo cuore e nella sua vita. Dopo essere passato tra assassini, storie sordide e torbide, quest’uomo corre (ma non alla cieca) incontro ad una fine tragicamente quotidiana, uno stato vegetativo che forse è la sua vera liberazione.
Tutto gli dice che per lui sarà impossibile. Allora deve imbastire un progetto di liberazione anch’esso torbido e sordido per levare dalla sua strada tutti quelli che l’hanno sfruttato, umiliato. Ma soprattutto levare dalla sua strada se stesso, il suo potere, la sua disperazione.
Sleeper non è solo questo. Ma degli altri personaggi e del resto di Holden si parlerà, si monterà in qualche produzione più “poetica” o si tacerà in seguito.

domenica 1 luglio 2007

roccia vecchia di una settimana